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Partire per le vacanze implica necessariamente pensare anche al nostro amico gatto e al suo benessere durante questi giorni così particolari.

Un pregiudizio molto comune, espresso assolutamente in buona fede e con le migliori intenzioni, è quello di pensare che siccome il nostro gatto fa parte della famiglia è implicito che debba venire sempre con noi, anche in vacanza.

Come dicevo è un pensiero carico di amore e di accudimento che però non tiene conto delle reali esigenze del gatto e delle sue caratteristiche etologiche.

Il gatto è un animale STANZIALE e TERRITORIALE: ogni cambio o spostamento dal suo ambiente producono in lui la perdita di tutti i suoi punti di riferimento con conseguente stato di ansia e stress.

La decisione di portarlo in vacanza con noi deve dunque essere valutato attentamente e non presa alla leggera.

Quali sono i fattori che possono aiutarci a decidere in un senso o nell’altro?

  • Sicuramente la durata dello spostamento: per vacanze inferiori ai 10 giorni- 2 settimane è altamente sconsigliabile portare il gatto il vacanza. Il rischio è che appena inizi a conoscere il nuovo ambiente e a rilassarsi in esso debba essere riportato via di nuovo
  • Le caratteristiche di personalità: ci sono gatti particolarmente paurosi, spaventati “dal nuovo” in tutte le sue forme, che non mostrano grandi capacità di adattamento nemmeno per i piccoli cambiamenti che la vita offre normalmente. Altri invece si mostrano maggiormente curiosi nei confronti ad esempio delle persone che non conoscono o nella routine in generale. E’ più probabile che questi ultimi vivano meglio anche gli spostamenti.
  • Come avrete intuito la regola d’oro è dunque quella di calibrare la scelta sulla base del singolo gatto e delle sue caratteristiche comportamentali (anche pregresse). Cercate sempre di mettervi nei panni del vostro gatto e di pensare al benessere dal SUO punto di vista!

 

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